Un mulino da salvare ad Elva appello dell'Ing. Luigi Massimo, grande amante e appassionato della Valle Maira. Ritrovato a borgata Lischia un mulino con due macine messe in movimento da due turbine a pale orizzontali e ad asse verticale, realizzate in legno; l'unico altro esempio in Valle Maira è a Pratorotondo di Chialvetta. All'esterno si vedono ancora le condotte in legno che convogliavano l'acqua verso le pale delle turbine. I mulini di Elva funzionavano soltanto in autunno, in quanto durante l'estate l'acqua serviva per la coltivazione dei campi. Vicino al mulino di Lischia, datato al 1756 e con affreschi del 1859, si trovano i ruderi di un battitore di canapa; più in basso ancora un forno da calce. Questa interessante area lavorativa venne abbandonata negli anni '40, sostituita da nuove tecnologie; oggi esiste una teorica possibilità di ricuperare il sito, grazie alla paventata realizzazione di una centralina nel vallone di Elva. Perchè non pensare ad un progetto turistico in cui si accostino una nuova e una antica forma di utilizzo dell'energia idraulica? Sicuramente, senza nessun intervento, anche questa ricchezza della valle fra pochi anni verrà ingoiata dall'incuria del tempo e potremmo parlarne soltanto guardando queste fotografie... Troppe volte è andata a finire così: quanti patrimoni artistici e architettonici sono andati distrutti negli ultimi decenni nel pianto silenzioso e agonizzante delle borgate in rovina?
Foto e testi: Luigi Massimo
Speciale Architettura in Valle Maira
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