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Celle Macra Elva
La litologia affiorante è costituita da calcescisti e serpentiniti, rocce che si formano nei fondali sottomarini a grandi profondità.
VERSO IL COLLE DI SAMPEYRE DA STROPPO E DA ELVA | LA DORSALE DI CELLE MACRA FRA LE VALLI MAIRA E GRANA | | |
LE PROFONDITÀ OCEANICHE 180 – 100 milioni di anni | La litologia affiorante nell’area che sale dalla conca di Elva e dalle borgate alte di Stroppo verso il Colle di Sampeyre è costituita da calcescisti e serpentiniti, rocce che si formano nei fondali sottomarini a grandi profondità. La stessa fascia di rocce attraversa la media Valle Maira sul versante opposto dei pascoli di Celle Macra. |
| | | Il sedimento originario che genererà i calcescisti è un fango argilloso con componenti carbonatiche sempre più deboli. Le rocce ofiolitiche rappresentano invece dei brandelli di crosta terrestre che si formava dalla dorsale oceanica. Che cosa è una dorsale oceanica? È una catena montuosa sottomarina, formata da vulcani, che attraversa tutti gli oceani della Terra; è grazie ad essi che i continenti continuano ad andare alla deriva allontanandosi fra di loro. Analoghi affioramenti si ritrovano sul lungo spartiacque prativo che sovrasta Celle Macra, dalla base del Tibert fino al Colle della Margherita, fra le Valli Maira e Grana; qui le serpeniti sono sostituite da affioramenti di prasiniti, che determinano lo stesso ambiente di dorsale oceanica sottomarina, ma con un grado metamorfico inferiore. | | |
Itinerario geologico segnalato da NaturaOccitana Testi e foto Enrico Collo | Si tratta di un itinerario prevalentemente automobilistico, che fa perno sul Colle di Sampeyre (stop 1; la forma e le rocce del Monviso), raggiungibile in auto nel periodo estivo da Sampeyre in Valle Varaita o da Elva e Stroppo in Valle Maira. Esclusivamente con la bici da montagna si può raggiungere anche attraverso la Strada dei Cannoni, la più alta pista ciclabile in quota della Provincia di Cuneo. Dal colle il panorama permette di illustrare la geologia della zona. Proseguendo sulla sterrata in direzione del Colle della Bicocca (stop 2; contatto fra i calcescisti e le quarziti), consigliata soltanto a mezzi idonei per la presenza di un fondo sconnesso, si raggiunge un piccolo parcheggio con una vedetta di guardia e alcune casermette militari. | | Dal Colle della Bicocca, una diversione pedonale, su un sentiero in buona parte pianeggiante, permette di raggiungere il piccolo Lago Camoscere (stop 3; le quarziti viste da vicino), che domina su uno sperone roccioso al centro dell’ampia conca del Pelvo d’Elva, del Camoscere, di Rocca Gialeo e del Monte Chersogno. In prossimità del lago si trovano i ruderi di una caserma militare e, proseguendo verso il Monte Chersogno, il Bivacco Bonfante. | | Ritornati al Colle di Sampeyre, scendendo in direzione della Valle Maira si raggiunge sempre in auto il Colle delle Cavalline, al bivio fra Elva e Stroppo. Parcheggiata la macchina nei pressi del rifugio La Sousto del Col una pista forestale in discesa raggiunge in breve il prato panoramico del Colle di San Giovanni (stop 4; calcari e dolomie al Colle di S. Giovanni), con la minuta cappella circolare che domina i precipizi circostanti. Dal Colle di San Giovanni si prosegue a sinistra in direzione di Stroppo lungo i Percorsi Occitani (sentiero con segni gialli), attraversando un’ampia conca con un bell’affioramento di serpentinite prima di raggiungere il Colle del Birrone e la strada. Abbandonando i Percorsi Occitani e senza scendere sulla strada, si prosegue in piano lungo la dorsale spartiacque affrontando poi la ripida, ma breve salita che conduce sulla vetta del Monte Bettone (stop 5); in questo tratto non esiste sentiero, ma individuato il monte è impossibile sbagliare. Dal versante proposto non ci sono difficoltà nel raggiungere la vetta, ma bisogna porre molta attenzione al pauroso strapiombo che si apre sotto i nostri piedi in direzione del Vallone d’Elva. Sconsigliato a chi soffre di vertigini. | | Rientrati verso la macchina al Colle delle Cavalline, nella discesa verso la Val Maira si raccomanda una visita alla Chiesa Parrocchiale di Elva (con i famosi affreschi di Hans Clemer e gli elementi architettonici scolpiti nella pietra verde) e al Museo dei “Cavié” (antico mestiere itinerante dei raccoglitori di capelli e dei conciatori di parrucche che qui aveva il suo centro di produzione a livello internazionale). Percorrendo il Vallone di Elva (stop 6) il paesaggio con le sue pareti a precipizio suscita intensa emozione. L’Orrido di Elva è uno dei più impressionanti in Piemonte: all’emozione si accompagna la curiosità di scoprire che l’erosione ha modellato la gola scolpendola all’interno di rocce di antiche barriere coralline pullulanti di vita. | |
Si organizzano accompagnamenti naturalistici per scuole e gruppi info@naturaoccitana.it
La storia geologica delle Alpi Censimento dei geositi in Valle Maira
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